Grace Weir
Artista in Residenza
L’artista regista Grace Weir (qui nella foto nel Bosco Sacro di Monteluco accanto alla “Lex Spoletina”, una stele del III secolo a.C. che dichiara sacro il bosco e lo designa come area di conservazione) ha partecipato al nostro Programma di libri d’artista nel 2018. Weir è ritornata a Spoleto nel 2021 per iniziare a lavorare su un nuovo film, sostenuto dall’Arts Council of Ireland e Alessandra Bonomo, che prende come punto di partenza l’Eremo Santa Maria Maddalena. L’Eremo è uno storico convento sul Monteluco, la collina che domina Spoleto, e divenne luogo di fervente attività artistica quando fu acquistato da Lorenzo e Marilena Bonomo. Nel 1971 Marilena, madre di Alessandra e pioniera gallerista, invitò Sol LeWitt e Mel Bochner ed insieme crearono una serie di opere d’arte uniche direttamente sulle pareti dell’Eremo.
L’opera di Grace spazia da film e installazioni a video sperimentali, conferenze e progetti web. Questi si occupano della natura delle idee e dei modi in cui il pensiero si materializza, in modo che il lavoro si riferisca spesso proprio all’atto del farsi e ai mezzi con cui è fatto. Ha un interesse particolare per i fenomeni scientifici e il modo in cui costruiamo, razionalizziamo e sperimentiamo il tempo, e il suo lavoro è informato da conversazioni ed esperimenti con scienziati, filosofi e professionisti di altre discipline. Weir è stata Artist-in-Residence presso la School of Physics, Trinity College di Dublino, 2013-15. Ha rappresentato l’Irlanda alla 49a Biennale Internazionale di Venezia e ha esposto a livello nazionale e internazionale. Recenti mostre personali includono l’Irish Museum of Modern Art nel 2016 e Laure Genillard London nel 2017. Grace fornisce una sinossi del suo film:
“Per ogni riga, un punto non su di essa” (titolo provvisorio)
Questo progetto ha lo scopo di produrre un nuovo film da girare in una località montana sul Monteluco, in Italia, composto da una sequenza di traiettorie, sia topografiche che artistiche, che collegano diverse teorie della visione e tecniche di formazione dell’immagine dalle pratiche rinascimentali di Michelangelo alle pratiche concettuali di Sol LeWitt e altri. Basato sulla connessione tra diversi periodi artistici che si sono verificati nello stesso luogo montano, il film traccia i contorni sia temporali che spaziali, viaggiando fisicamente verso l’alto fino a un bosco sulla cima della montagna e contemporaneamente indietro nel tempo, da un eremo e una casa d’artisti davvero unica, di proprietà di Alessandra Bonomo, e ancora più in giù dalla collina. Nel 1971 Marilena, la madre di Alessandra, una gallerista all’avanguardia, invitò l’artista Sol LeWitt a vivere in casa sua insieme a Mel Bochner e lì, crearono una serie di opere d’arte uniche direttamente sulle sue pareti.